Regione Toscana:

Accoglienza per fascia di età


Focalizzazione dati:
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Iscritti

Facendo riferimento alla data del 31 dicembre, a sinistra viene riportato il numero di bambini iscritti abilitati alla frequenza nei nidi pubblici (distinguendo al loro interno quelli a gestione diretta e quelli a gestione indiretta), nei nidi privati (distinguendo i posti convenzionati con il Comune da quelli non convenzionati) e nei servizi integrativi. L’analisi viene poi approfondita mostrando il differente contributo di ogni tipologia di servizi nel garantire l’accoglienza rispetto al numero totale di iscritti. Questi ultimi infine vengono utilizzati per calcolare quanti posti risultano effettivamente occupati ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione). L’indice di saturazione è presentato anche nella mappa e in serie storica a destra, mettendo qui in risalto quanti posti di anno in anno risultano effettivamente occupati (rispettivamente nei nidi e nei servizi integrativi) ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione).
Principali risultanze (dati regionali):
  • Nel 2020/21, rispetto all’anno precedente diminuiscono drasticamente gli iscritti abilitati alla frequenza (-3515), rilevati alla data del 31 dicembre.
  • La percentuale di saturazione dei servizi educativi è pari al 80,1%: ogni 100 posti potenzialmente disponibili sono quasi 20 quelli non utilizzati, vale a dire il doppio rispetto all’anno precedente.
  • • La saturazione è maggiore tra i nidi (81,5%) rispetto ai servizi integrativi, dove sono utilizzati solamente 57 posti ogni 100 potenzialmente disponibili

Indicatore di Lisbona

L’indicatore di Lisbona da anni viene preso come riferimento a tutti i livelli (regionale, nazionale e internazionale) per misurare il livello di accoglienza nella rete dei servizi educativi per la prima infanzia. Questo è stato definito nel quadro delle politiche europee per l’occupazione femminile e risponde all’obiettivo specifico per gli stati membri di fornire, entro il 2010, un’assistenza all’infanzia per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni. Nella parte sinistra, oltre a presentare il valore dell’indicatore di Lisbona, è offerto un ulteriore approfondimento sulle componenti che contribuiscono a tale risultato, considerando separatamente i bambini accolti nei nidi pubblici (a gestione diretta o indiretta), i bambini accolti nei nidi privati (per posti convenzionati e non convenzionati con il Comune), i bambini accolti nei servizi integrativi ed i bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell’infanzia (i cosidetti “anticipatari”).Nei grafici a torta è mostrata l’accoglienza per fascia di età (3-11 mesi; 12-23 mesi; 24-36 mesi) e l’incidenza degli anticipatari. Quest’ultima componente è evidenziata sia nella torta “fascia 24-36 mesi” sia in quella relativa alla composizione totale dell’accoglienza (3-36 mesi) e permette di confrontare il peso delle due dimensioni dell’accoglienza: quella riconducibile ai servizi educativi per la prima infanzia (comprendendo al loro interno anche i bambini temporaneamente accolti nel corso dell’anno educativo) e quella riferita all’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia. La terza componente della torta, quella dei residenti “non accolti” comprende al suo interno i non richiedenti, i bambini in lista di attesa ed i rinunciatari mai frequentanti. In particolare le due dimensioni dell’accoglienza (residenti accolti nei servizi educativi per l’infanzia o nella scuola dell’infanzia come anticipatari) sono evidenziate in serie storica a destra.
Principali risultanze (dati regionali):
  • Dopo anni di progressiva crescita, diminuisce significativamente l’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi: nel 2020/21 l’indicatore di Lisbona è al 36,5% dopo aver superato il traguardo europeo del 33% nel 2011/12 e dopo aver raggiunto il valore record del 40,8% nel 2019/20.
  • Gli anticipatari nella scuola dell’infanzia, anch’essi in diminuzione rispetto all’anno precedente, contribuiscono per il 3% all’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi
  • L’accoglienza nei servizi educativi è fortemente diversificata in base alla fasia di età considerata, variando da un minimo del 17,6% per i bambini di età 3-11 mesi fino al 40,7% per i bambini di 24-36 mesi
  • Computando nel calcolo anche gli anticipatari, quasi la metà dei bambini di età 24-36 mesi risulta accolta in un servizio educativo o nella scuola dell’infanzia

Provincia

 

 

 

 

 
Lettura Mappa:
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