Indicatore di Lisbona
L’indicatore di Lisbona da anni viene preso come riferimento a tutti i livelli (regionale, nazionale e internazionale) per misurare il livello di accoglienza nella rete dei servizi educativi per la prima infanzia. Questo è stato definito nel quadro delle politiche europee per l’occupazione femminile e risponde all’obiettivo specifico per gli stati membri di fornire, entro il 2010, un’assistenza all’infanzia per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni. Nella parte sinistra, oltre a presentare il valore dell’indicatore di Lisbona, è offerto un ulteriore approfondimento sulle componenti che contribuiscono a tale risultato, considerando separatamente i bambini accolti nei nidi pubblici (a gestione diretta o indiretta), i bambini accolti nei nidi privati (per posti convenzionati e non convenzionati con il Comune), i bambini accolti nei servizi integrativi ed i bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell’infanzia (i cosidetti “anticipatari”).Nei grafici a torta è mostrata l’accoglienza per fascia di età (3-11 mesi; 12-23 mesi; 24-36 mesi) e l’incidenza degli anticipatari. Quest’ultima componente è evidenziata sia nella torta “fascia 24-36 mesi” sia in quella relativa alla composizione totale dell’accoglienza (3-36 mesi) e permette di confrontare il peso delle due dimensioni dell’accoglienza: quella riconducibile ai servizi educativi per la prima infanzia (comprendendo al loro interno anche i bambini temporaneamente accolti nel corso dell’anno educativo) e quella riferita all’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia. La terza componente della torta, quella dei residenti “non accolti” comprende al suo interno i non richiedenti, i bambini in lista di attesa ed i rinunciatari mai frequentanti. In particolare le due dimensioni dell’accoglienza (residenti accolti nei servizi educativi per l’infanzia o nella scuola dell’infanzia come anticipatari) sono evidenziate in serie storica a destra.
Principali risultanze (dati regionali):
- Dopo anni di progressiva crescita, diminuisce significativamente l’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi: nel 2020/21 l’indicatore di Lisbona è al 36,5% dopo aver superato il traguardo europeo del 33% nel 2011/12 e dopo aver raggiunto il valore record del 40,8% nel 2019/20.
- Gli anticipatari nella scuola dell’infanzia, anch’essi in diminuzione rispetto all’anno precedente, contribuiscono per il 3% all’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi
- L’accoglienza nei servizi educativi è fortemente diversificata in base alla fasia di età considerata, variando da un minimo del 17,6% per i bambini di età 3-11 mesi fino al 40,7% per i bambini di 24-36 mesi
- Computando nel calcolo anche gli anticipatari, quasi la metà dei bambini di età 24-36 mesi risulta accolta in un servizio educativo o nella scuola dell’infanzia