Regione Toscana:


Focalizzazione dati:
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Iscritti

Facendo riferimento alla data del 31 dicembre, a sinistra viene riportato il numero di bambini iscritti abilitati alla frequenza nei nidi pubblici (distinguendo al loro interno quelli a gestione diretta e quelli a gestione indiretta) nei nidi privati (distinguendo al loro interno i posti convenzionati col Comune da quelli non convenzionati) e nei servizi integrativi. L’analisi viene poi approfondita mostrando il differente contributo di ogni famiglia di servizio nel garantire l’accoglienza rispetto al numero totale di iscritti. Questi ultimi infine vengono utilizzati per calcolare quanti posti risultano effettivamente occupati ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione). L’indice di saturazione è presentato anche nella mappa e, a destra, in serie storica, mettendo qui in risalto quanti posti, di anno in anno, risultano effettivamente occupati (rispettivamente nei nidi e nei servizi integrativi) ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione).
Principali risultanze (dati regionali):
  • Prendendo a riferimento la data del 31 dicembre, quando lo scorrimento delle graduatorie può considerarsi assestato, diminuiscono gli iscritti abilitati alla frequenza, passando da 25.348 del 2011/12 a 24.247 del 2016/17
  • Aumentano lievemente i posti inutilizzati: nel 2016/17 sono occupati solamente 86 posti ogni 100 potenzialmente disponibili; erano 88 nel 2011/12
  • La % di saturazione è maggiore tra i nidi (87,4%) rispetto ai servizi integrativi (76,9%)

Indicatore di Lisbona

L’indicatore di Lisbona da anni viene preso come riferimento, a livello regionale, nazionale e internazionale, per misurare il livello di accoglienza nella rete dei servizi educativi per la prima infanzia. Questo è stato definito nel quadro delle politiche europee per l’occupazione femminile e risponde all’obiettivo specifico (per gli stati membri) di fornire, entro il 2010, un’assistenza all’infanzia per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai 3 anni. Nella parte sinistra, oltre a presentare il valore dell’indicatore di Lisbona è offerto un ulteriore approfondimento su quali servizi contribuiscano a tale risultato, considerando separatamente i bambini accolti nei nidi pubblici (a gestione diretta o gestione indiretta) i bambini accolti nei nidi privati (per posti convenzionati col Comune o non convenzionati) i bambini accolti nei servizi integrativi e i bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell’infanzia (cioè gli “anticipatari”). L’incidenza di quest’ultima componente (gli anticipatari) è inoltre evidenziata nel grafico a torta, che mostra il peso delle due dimensioni dell’accoglienza: quella riconducibile ai servizi educativi per la prima infanzia (comprendendo al loro interno anche i bambini temporaneamente accolti nel corso dell’anno educativo) e quella riferita all’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia. La terza componente della torta, quella dei residenti “non accolti” comprende al suo interno i non richiedenti, i bambini in lista d’attesa e i rinunciatari mai frequentanti. In particolare, le due dimensioni dell’accoglienza (residenti accolti nei servizi educativi per l’infanzia o nella scuola dell’infanzia come anticipatari), sono evidenziate, in serie storica, a destra, mettendole a confronto con la quota residuale di residenti non accolti.
Principali risultanze (dati regionali):
  • Cresce l’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi: nel 2016/17 l’indicatore di Lisbona raggiunge per la prima volta la soglia del 36%, dopo aver superato il traguardo europeo del 33% nel 2011/12 .
  • Negli ultimi 6 anni diminuisce il numero di bambini che accedono in anticipo alla scuola dell’infanzia (passando da 2.930 a 2.817). Gli anticipatari contribuiscono per il 3,7 % all’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi.

Provincia

 

 

 

 

 
Lettura Mappa:
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