Regione Toscana:


Focalizzazione dati:
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Iscritti

Facendo riferimento alla data del 31 dicembre, a sinistra viene riportato il numero di bambini iscritti abilitati alla frequenza nei nidi pubblici (distinguendo al loro interno quelli a gestione diretta e quelli a gestione indiretta), nei nidi privati (distinguendo i posti convenzionati con il Comune da quelli non convenzionati) e nei servizi integrativi. L’analisi viene poi approfondita mostrando il differente contributo di ogni tipologia di servizi nel garantire l’accoglienza rispetto al numero totale di iscritti. Questi ultimi infine vengono utilizzati per calcolare quanti posti risultano effettivamente occupati ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione). L’indice di saturazione è presentato anche nella mappa e in serie storica a destra, mettendo qui in risalto quanti posti di anno in anno risultano effettivamente occupati (rispettivamente nei nidi e nei servizi integrativi) ogni 100 posti potenzialmente disponibili (indice di saturazione).
Principali risultanze (dati regionali):
  • Rispetto al 2017/18 aumentano gli iscritti abilitati alla frequenza (300 unità in più), arrivando a 24.642 alla data del 31 dicembre 2018
  • La percentuale di saturazione dei servizi educativi è pari all’89,3% (90% nei nidi); ogni 100 posti potenzialmente disponibili sono circa 10 quelli non utilizzati.
  • La saturazione (89,3%) risulta in costante crescita a partire dal 2014/15 ed è maggiore tra i nidi (90,5%) rispetto ai servizi integrativi (75,4%)

Indicatore di Lisbona

L’indicatore di Lisbona da anni viene preso come riferimento a tutti i livelli (regionale, nazionale e internazionale) per misurare il livello di accoglienza nella rete dei servizi educativi per la prima infanzia. Questo è stato definito nel quadro delle politiche europee per l’occupazione femminile e risponde all’obiettivo specifico per gli stati membri di fornire, entro il 2010, un’assistenza all’infanzia per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni. Nella parte sinistra, oltre a presentare il valore dell’indicatore di Lisbona, è offerto un ulteriore approfondimento sulle componenti che contribuiscono a tale risultato, considerando separatamente i bambini accolti nei nidi pubblici (a gestione diretta o indiretta), i bambini accolti nei nidi privati (per posti convenzionati e non convenzionati con il Comune), i bambini accolti nei servizi integrativi ed i bambini di 2 anni iscritti in anticipo alle scuole dell’infanzia (i cosidetti “anticipatari”). L’incidenza di quest’ultima componente (gli anticipatari) è inoltre evidenziata nel grafico a torta che mostra il peso delle due dimensioni dell’accoglienza: quella riconducibile ai servizi educativi per la prima infanzia (comprendendo al loro interno anche i bambini temporaneamente accolti nel corso dell’anno educativo) e quella riferita all’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia. La terza componente della torta, quella dei residenti “non accolti” comprende al suo interno i non richiedenti, i bambini in lista di attesa ed i rinunciatari mai frequentanti. In particolare le due dimensioni dell’accoglienza (residenti accolti nei servizi educativi per l’infanzia o nella scuola dell’infanzia come anticipatari) sono evidenziate in serie storica a destra, mettendole a confronto con la quota residuale di residenti non accolti.
Principali risultanze (dati regionali):
  • Cresce l’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi: nel 2018/19 l’indicatore di Lisbona è al 39,1% dopo aver superato il traguardo europeo del 33% nel 2011/12. Va però evidenziato come la maggior crescita rispetto all’anno precedente va imputata sia ad un aumento dei bambini complessivamente accolti (27710) ma soprattutto alla diminuzione della popolazione nella fascia 3-36 mesi (denominatore del rapporto)
  • Gli anticipatari nella scuola dell’infanzia contribuiscono per il 3,8% all’accoglienza dei bambini di età 3-36 mesi

Provincia

 

 

 

 

 
Lettura Mappa:
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