Criticità
Con l’obiettivo di sintetizzare in un singolo valore numerico l’insieme dei fenomeni in esame è stato definito un indice di criticità.
L’indice di criticità è stato calcolato per ciascuna delle 35 zone prendendo a riferimento i 4 indicatori visualizzati nella tabella sottostante: Tasso di ricettività; Percentuale di domande non soddisfatte; Capacità di risposta alla domanda; Indicatore di Lisbona.
Secondo la metodologia adottata, per ciascuno dei 4 indicatori si è attribuito ad ogni zona un punto ogni qualvolta questa si discostasse dal valore medio toscano, facendo registrare, in un certo qual modo, un comportamento al di sotto delle "performance medie regionali". Ne deriva una classificazione delle zone in una scala di criticità da 0 a 4 punti, dove il valore “0” denota la mancanza di criticità, il valore “1” la presenza di un elemento di criticità (determinato dallo scostamento di uno degli indicatori rispetto alla media regionale), e così via fino a 4 (criticità massima).
La mappa esprime i differenti livelli di criticità delle zone toscane, parametrando così la situazione di ciascun ambito in base ad un comune criterio analitico applicato al complesso del territorio toscano.
Con l’attribuzione alle zone degli indici di criticità, non si intende assolutamente esprimere un giudizio sulle diverse situazioni territoriali. L’intenzione è piuttosto di offrire una possibile chiave di lettura dei fenomeni trattati, che possa essere di supporto per una più approfondita interpretazione di sintesi da effettuarsi sulla base delle connotazioni specifiche di ciascuna zona.
Principali risultanze:
- la maggior parte delle zone (16) si colloca su un livello di criticità intermedio, 8 su un livello medio-basso e 5 su un livello medio-alto.
- Per 3 zone si registra un livello di criticità massimo, mentre scendono a 3 (come nel 2014/15) i casi di zone prive di criticità (erano 5 nel 2015/16) .